Così come si coltiva la terra per far germogliare i vegetali per il nostro nutrimento, così si coltiva il terreno delle relazioni per alimentare il nostro animo.  In entrambe le colture occorre una cura, fatta di attenzione, accoglienza, sollecitudine.

Nel coltivare le relazioni nell’ambiente di lavoro questa cura si deve rivolgere innanzitutto alle parole, perché selezionarle bene è una forma di rispetto per il proprio pensiero – che merita di essere espresso nel modo più fedele - e per la sensibilità altrui – che ha il diritto di essere sempre tutelata.

Scegliere le parole giuste significa saper abitare il proprio luogo, creare un ambiente in cui anche nelle situazioni più difficili si può comunicare con serenità. Perché le parole possono ferire, ma possono anche salvare.

Nel laboratorio si leggono estratti poetici e scritture interroganti, come le opere dello psichiatra Eugenio Borgna, per osservare come il lavorìo di costruzione linguistica, sonora, sintattica dia vita a veri e propri paesaggi emotivi, capaci di generare sensazioni fisiche di benessere ed emozioni positive, fino ad arrivare a scegliere le parole che l’organizzazione deve salvare, per arrivare aò cuore degli altri e di noi stessi.

IN COLLABORAZIONE CON IL POETA E FORMATORE STEFANO RAIMONDI

INFO PRATICHE

Durata: 4 ore

Partecipanti: Max. 20

Attività: Esperienze di scrittura poetica, condivisione letture, riflessione e dialogo filosofico, restituzione

Contenuti: Poesia, letteratura autobiografica, saggistica

Sede: In azienda o fuori sede

Allestimento base: sedute e tavoli, video proiettore con diffusione sonora, schermo, connessione internet, lavagna a fogli mobili.

Obiettivo di competenza: Pronunciare le parole capaci di arrivare al cuore

Obiettivo di conoscenza: Il potere delle parole e l’importanza di curarne la scelta

Versione online: Si